Chiese

Chiesa Madre

 

 

Intitolata al Patrono Sant'Antonio da Padova, la Chiesa Madre di Gravina risale al '600 e nella sua esistenza, scossa da tanti terremoti, ha subito più di un restauro, quello più importante dei quali tra il 1852 e il 1860, portato a perfezione con il generoso aiuto del Reverendissimo Vicario Biagio Giuffrida, le ha dato un aspetto abbastanza simile a quello odierno. Anche due incendi hanno travagliato la Matrice, il primo nel giugno del 1886 quando presero fuoco l'altare, la statua del Patrono nonché tutti gli oggetti e gli arredi sacri posti sull'altare stesso, altro incendio disastroso avvenne nel 1936 e recò danni gravissimi alla sagrestia distruggendo armadi, porte e soprattutto arredi sacri di inestimabile valore e tutti i documenti della chiesa, malgrado tutti questi eventi la chiesa è sempre risorta dalle sue ceneri più bella di prima.

 

     

La facciata esterna sotto una suggestiva luce rosa non presenta decorazioni ma ha un ingresso sovrastato de due semi lunette con al centro una grande finestra che ha la funzione di illuminare all'interno la navata centrale. Tutta la facciata della chiesa è contornata verticalmente da contrafforti che la innalzano otticamente verso l'alto fino al campanile cuspidato, su cui svetta un angelo, alleggerito in tutte le sue quattro facciate da spazi ad arcate.

 

  

 Prima di entrare c'è da osservare il portale in legno dell'ingresso, opera di un artigiano locale, che nelle sue dieci formelle in rilievo raffigura i miracoli di Sant'Antonio in tutte le tappe più significative. L'interno è sovrastato da volte a crociera, separate ognuna da finestre e stucchi. Sotto la volta emisferica dell'abside, affrescata con figure di angeli che suonano sotto un tenue cielo azzurro, si innalza sull'altare maggiore un imponente organo impiantato su una struttura lignea di colore dorato di probabile fattura ottocentesca.

 

  

Un pulpito del XVII secolo troneggia a destra sull'ultima colonna della navata centrale e presenta nella sua parte inferiore bassorilievi da cui emergono le quattro figure degli evangelisti. Le due navate laterali sono dedicate al Sacro Cuore di Gesù quella a sinistra adornata da due grandi tele iconografiche dell'ottocento, al Patrono Sant'Antonio quella di destra dove un dipinto posto sopra l'altare principale nasconde la nicchia che custodisce la statua del Santo. Lungo la navata destra la Cappella del Crocifisso accoglie sulla parete centrale un grande crocifisso ligneo del '600, una figura particolarmente toccante nel suo realismo anatomico, mentre sulla parete destra è presente una stampa della Sacra Sindone donata alla chiesa di Gravina da Papa Luigi XIII nel 1883 che porta la firma e i sigilli del Pontefice. Il tetto è decorato da splendidi medaglioni affrescati nel 1936 dal Giuffrida in onore di Sant'Antonio e della Trinità.